Oltre 100.000 account ChatGPT rubati e venduti sul Dark Web

Oltre 100.000 account di ChatGPT rubati e venduti sul Dark Web: un pericolo per la sicurezza informatica

Più di 100.000 account di ChatGPT compromessi a causa di un malware e commercializzati sul Dark Web

Negli ultimi giorni, un grave problema di sicurezza informatica ha colpito la comunità di utenti di ChatGPT. Secondo le ultime notizie provenienti da TechRadar, oltre 100.000 account di ChatGPT sono stati rubati e successivamente venduti sul Dark Web. Questo incidente ha sollevato seri timori sulla sicurezza dei dati personali e ha evidenziato l’importanza di adottare misure preventive per proteggere la nostra privacy online.

Tutti gli account compromessi sono stati rubati da un malware che si è installato sui browser degli utenti finali.

Questi malware, noti come “information stealers”, si concentrano sulla raccolta di account salvati in diverse applicazioni, principalmente nel browser. Estraggono tali account dal database SQLite del programma utilizzando la funzione CryptProtectData per decifrare la crittografia. Successivamente, archiviano le credenziali e altri dati rubati e li inviano ai server dei criminali informatici.

Gli annunci sul Dark Web hanno rivelato una violazione della sicurezza che offriva oltre 100.000 account di ChatGPT a prezzi stracciati. I malintenzionati possono sfruttare questi account compromessi per scopi illegali o dannosi, mettendo a rischio i dati personali e le informazioni sensibili degli utenti.

OpenAI ha sviluppato ChatGPT, un potente modello di intelligenza artificiale che genera risposte e conversazioni coerenti utilizzando l’apprendimento automatico. Tuttavia, l’incidente di sicurezza ha sollevato dubbi sulla capacità di ChatGPT di proteggere i dati degli utenti.

Non si può sottovalutare l'impatto di questa violazione.

Le informazioni personali degli utenti, come nomi, indirizzi email e potenzialmente anche le conversazioni precedenti, potrebbero essere state esposte. Questa situazione apre la porta ad attacchi di phishing, furto di identità e altre minacce online che possono causare danni finanziari e compromettere la reputazione degli utenti colpiti.

Come utenti consapevoli, dobbiamo adottare misure preventive fondamentali per proteggere la nostra privacy online.

Ecco alcuni suggerimenti per ridurre i rischi:

  1. Cambia immediatamente la password: Se possiedi un account di ChatGPT, assicurati di modificare la password e utilizza una combinazione unica e sicura che includa lettere maiuscole e minuscole, numeri e simboli speciali.

  2. Monitora l’account: Tieni d’occhio le attività sospette o non autorizzate nel tuo account di ChatGPT e segnala immediatamente qualsiasi anomalia all’assistenza clienti o al team di sicurezza.

  3. Utilizza l’autenticazione a due fattori (2FA): Attiva l’opzione di autenticazione a due fattori, se disponibile, per aggiungere un ulteriore livello di sicurezza al tuo account. Ciò richiederà un codice di verifica aggiuntivo oltre alla password per accedere all’account.

  4. Evita informazioni sensibili: Cerca di evitare di condividere informazioni personali o sensibili tramite ChatGPT o altre piattaforme simili. Mantieni sempre un livello di cautela quando fornisci informazioni personali online.

  5. Aggiorna regolarmente le password: Non limitarti a modificare la password dell’account di ChatGPT, ma assicurati di aggiornare regolarmente le password di tutti gli altri account online che potrebbero essere associati ad esso. Utilizza password diverse per ogni account e considera l’utilizzo di un gestore di password affidabile per gestire in modo sicuro le tue credenziali.

La violazione della sicurezza è un campanello di allarme

In conclusione la violazione della sicurezza che ha interessato oltre 100.000 account di ChatGPT è un campanello d’allarme per tutti noi. Rafforzare la nostra sicurezza online dovrebbe essere una priorità assoluta per prevenire futuri incidenti. Seguendo le migliori pratiche di sicurezza e adottando misure preventive, possiamo contribuire a proteggere la nostra privacy e garantire che le nostre informazioni personali siano al sicuro dai criminali informatici.

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